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Visualizzazione dei post da marzo, 2020
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HENRY BERGSON (1859-1941)  Egli compie una distinzione tra:  - tempo della scienza  --> dunque successione omogenea di istanti, tempo esteriore, misurabile e spazializzato. - tempo della coscienza  --> esso è un flusso continuo, tempo interiore e qualitativo. Egli identifica la coscienza come la memoria --> in essa si distinguono tre aspetti: -il ricordo puro --> è pura durata spirituale, costituisce il deposito di tutti i ricordi passati, registra automaticamente tutto ciò che viviamo nella sua forma originale e globale, pur non avendone consapevolezza.  -il ricordo-immagine --> l'atto con cui il passato si concretizza nel presente  in vista dell'azione, facendosi per frammenti qui e ora. Esso costituisce  una piccola porzione della memoria complessiva   --> dunque per Bergson la coscienza pur essendo memoria non può essere ricordo, è una dimensione più ampia rispetto alla sfera della consapevolezza. -la
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KIERKEGAARD Egli affronta il tema della scelta --> decisione tra alternative opposte e inconciliabili che comporta un' assunzione di responsabilità . Pone l'uomo di fronte alla drammaticità dell'esistere, infatti ciò che da valore all'uomo non è la sua cultura e le sue conoscenze, ma la capacità di assumersi le responsabilità della propria vita. Egli individua tre fasi dell'esistenza: - La vita ESTETICA  -->  essa è vissuta nell'istante e nella continua ricerca del piacere e conduce alla noia e alla disperazione. Egli ritiene che la vita estetica sia insufficiente . --> Come Schopenhauer, egli osserva che va vita, intesa come un perenne desiderio, come l'affannosa e insaziabile ricerca di qualcosa che non si ha e non si potrà mai ottenere, non può che avere un esito negativo . - La vita ETICA  -->  è caratterizzata dalla scelta e dalla responsabilità .  Comporta la sottomissione alle regole della fa